Zona rossa Milano reputazione online della percezione delle zone più pericolose dei quartieri

La reputazione dei quartieri di Milano ? fortemente influenzata dalla percezione della sicurezza, amplificata dai media e dalle piattaforme online. Quartieri come Quarto Oggiaro, Giambellino, San Siro e Corvetto sono spesso associati a episodi di criminalit? e degrado, contribuendo a creare una mappa mentale della citt? basata su stereotipi e pregi

22 maggio 2025 21:23 1953
Zona rossa Milano reputazione online della percezione delle zone più pericolose dei quartieri
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MILANO

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Milano e i primati negativi

Milano si conferma la città italiana con il più alto numero di reati denunciati ogni anno. Secondo i dati più recenti del Ministero dell’Interno, nel capoluogo lombardo si registrano circa 5.985 reati annui ogni 100.000 abitanti. Questo dato la colloca al primo posto in Italia, davanti a città come Rimini, Torino, Roma e Napoli. È importante sottolineare che un numero elevato di reati denunciati può anche indicare una maggiore fiducia nelle forze dell’ordine, ma la frequenza di crimini comuni come furti con destrezza, scippi e rapine rende difficile interpretare il dato in chiave positiva.

Nel 2021, mentre il numero complessivo di reati tendeva a diminuire in Italia, Milano registrava un aumento significativo proprio nei reati che maggiormente influiscono sulla sicurezza percepita: gli scippi sono aumentati del 18% e le rapine del 24%. Questo scostamento tra calo complessivo dei reati e aumento di reati predatori rappresenta un nodo critico per le politiche di sicurezza urbana.


Il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, ha sintetizzato la situazione con una frase emblematica: "I reati sono sempre meno, ma sempre troppi". È una constatazione che ben fotografa il paradosso della capitale economica italiana: una città dinamica e internazionale, ma che fatica a scrollarsi di dosso l’immagine di metropoli poco sicura.


La distribuzione geografica della criminalità: dal centro alle periferie

Un elemento interessante che emerge dai dati è la distribuzione dei reati sul territorio milanese. Contrariamente al luogo comune che associa la criminalità solo alle periferie, molti reati avvengono nel centro cittadino, spesso in orari serali e notturni. Tuttavia, esistono aree della città che registrano una maggiore incidenza di episodi violenti o predatori.


Zone come Quarto Oggiaro, Giambellino-Lorenteggio, San Siro, Corvetto, la Stazione Centrale, Via Padova e Corso Como sono frequentemente segnalate dalle cronache e dalle forze dell’ordine come particolarmente critiche. Queste aree non solo presentano tassi più alti di criminalità, ma anche problematiche sociali e urbanistiche che rendono più difficile l’intervento delle istituzioni.


La Stazione Centrale, ad esempio, è teatro costante di scippi, rapine e, in alcuni casi, violenze sessuali. Via Padova, nonostante gli sforzi di riqualificazione urbana, resta una zona difficile, soprattutto nelle ore serali. In Corso Como, l’affollamento notturno legato alla movida ha portato all’esplosione di episodi di malamovida, tra cui scippi e aggressioni legati al consumo e allo spaccio di droga.


I quartieri più colpiti: Quarto Oggiaro, San Siro, Corvetto, Lorenteggio

Tra i quartieri più problematici in termini di sicurezza spicca Quarto Oggiaro, storicamente associato a episodi di criminalità organizzata e microcriminalità. Situato nella zona nord-ovest della città, il quartiere ha una lunga storia di marginalizzazione e degrado, elementi che favoriscono l’insediamento di gruppi criminali e baby gang. Malgrado i progetti di riqualificazione avviati nel tempo, le difficoltà restano.

Anche Giambellino-Lorenteggio, nella zona sud-ovest, presenta criticità simili. Qui sono frequenti gli scontri tra bande, spesso connesse allo spaccio di stupefacenti. San Siro, noto per lo stadio ma anche per le sue case popolari, è un altro punto caldo: vi si concentra un numero elevato di giovani coinvolti in attività illegali e gruppi minorili organizzati.


Corvetto, infine, è spesso segnalato come uno dei quartieri meno sicuri, specialmente di notte. Le sue strade mal illuminate e la scarsa presenza di attività commerciali aperte durante le ore serali contribuiscono a creare un senso di abbandono e vulnerabilità.


Il fenomeno dei furti con destrezza e rapine di lusso

Uno degli aspetti più peculiari della criminalità milanese riguarda i furti con destrezza, in particolare quelli ai danni di persone che indossano orologi di lusso come Rolex, Audemars Piguet, Patek Philippe. Negli ultimi anni, le tecniche utilizzate dai ladri si sono evolute, diventando sempre più raffinate e difficili da contrastare.

Spesso si tratta di bande organizzate provenienti anche dall’estero, che agiscono in modo rapido e coordinato. Alcuni dei furti avvengono in pieno giorno, in centro città, sotto gli occhi dei passanti. Gli orologi vengono sottratti con movimenti rapidi, spesso durante una stretta di mano, un abbraccio simulato o una semplice richiesta di informazioni.

Corso Como e la zona dei Navigli sono tra le aree più colpite. Lì si concentra un’alta densità di locali notturni e turisti facoltosi, che rappresentano bersagli ideali per questo tipo di criminali. Non di rado, le vittime vengono seguite per ore prima che venga messo a segno il furto.


L'evoluzione della "Malamovida": corso Como, Navigli e centro città

Negli ultimi anni, il concetto di "malamovida" è entrato nel lessico quotidiano dei milanesi. Si tratta di una degenerazione della vita notturna, in cui l’aggregazione sociale si accompagna sempre più spesso a comportamenti antisociali, consumo di droghe e alcol, aggressioni e atti vandalici.

La zona di Corso Como, in particolare, è diventata simbolo di questa deriva. Da area trendy e frequentata da professionisti e turisti, si è trasformata in un punto critico per l’ordine pubblico. Le rapine sono aumentate, così come le risse e gli episodi di violenza sessuale. Lo stesso vale per i Navigli, dove le forze dell’ordine sono spesso costrette a intervenire per riportare la calma. Questa situazione non solo mette a rischio la sicurezza dei cittadini, ma danneggia anche l’immagine internazionale della città, minacciando il turismo e la qualità della vita.


Il confronto con le altre città italiane ed europee

Se si confrontano i dati di Milano con quelli delle altre grandi città italiane, emerge chiaramente una maggiore incidenza di reati. Tuttavia, è interessante ampliare lo sguardo anche al contesto europeo. Città come Parigi, Bruxelles o Barcellona presentano dinamiche simili, con forti disparità tra centro e periferia, aumento della criminalità giovanile e problemi legati alla convivenza sociale. Questo confronto consente di contestualizzare il fenomeno, evitando letture allarmistiche ma anche minimizzazioni. Milano non è un unicum, ma fa parte di un fenomeno urbano più ampio, che riguarda le metropoli in trasformazione.


Omertà e fiducia nelle istituzioni: il nodo delle denunce

Uno degli aspetti che complica l’analisi della criminalità è il tema della denuncia. In molte città italiane, soprattutto nel Sud, la popolazione tende a non denunciare i reati per paura di ritorsioni o sfiducia nelle istituzioni. A Milano, invece, il numero elevato di denunce può anche riflettere un maggiore senso civico e una maggiore fiducia nelle forze dell’ordine. Tuttavia, resta il problema della "criminalità invisibile": quei reati che non vengono denunciati e che sfuggono alle statistiche ufficiali. Questo fenomeno altera la percezione della sicurezza e richiede strumenti di analisi più complessi e articolati.

Il ruolo della comunicazione e delle cronache nere

Infine, un ruolo fondamentale nella costruzione dell’immaginario collettivo sulla sicurezza è giocato dai media. Le cronache nere milanesi sono spesso ripetitive: furti, rapine, risse, scippi. I luoghi ricorrenti creano nella mente del lettore l’idea di una città fuori controllo, anche quando i dati suggeriscono un miglioramento generale della situazione.

Il rischio è quello di una narrazione distorta, che alimenta la paura e l’insicurezza. Serve dunque un giornalismo più responsabile, capace di approfondire le cause dei fenomeni e non solo di documentarne gli effetti.


Quartieri e zone menzionate: Quarto Oggiaro, Giambellino, Lorenteggio, San Siro, Corvetto, Stazione Centrale, Via Padova, Corso Como, Navigli, Barona, Baggio, Greco, Niguarda, Maciachini, Comasina.

Redazione

Autore dell'articolo

Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.

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