Le nuove opportunità offerte dai bandi della Film Commission Abruzzo stanno trasformando il territorio in un polo creativo in crescita. Bigstonefilm e il progetto City Reputation guidano un modello innovativo che unisce cinema, reputazione territoriale e city branding, aiutando autori e produzioni a ottenere finanziamenti e valorizzare l’Abruzzo.
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L’Aquila ha ospitato una delle
edizioni più attese dell’Abruzzo Film Industry, un appuntamento che
negli anni ha assunto un valore sempre più rilevante non soltanto per la
filiera audiovisiva, ma per l’intera strategia di rilancio territoriale della
regione. Nel cuore del centro storico, all’interno del Palazzetto dei Nobili,
professionisti del cinema, rappresentanti delle istituzioni, produttori
nazionali e registi emergenti hanno dato vita a una due giorni intensa,
caratterizzata dall’annuncio più atteso: la presentazione ufficiale del primo
bando dell’Abruzzo Film Commission da parte del presidente della Film Commission,
affiancato dal direttore e dagli assessori competenti. Un intervento che
inaugura una nuova stagione di politiche regionali rivolte all’industria
audiovisiva, sostenute non solo dai bandi ma anche dalle opportunità fiscali
offerte dal tax
credit cinematografico, e che per la prima volta apre il capitolo di un
percorso più ampio, ovvero il rilancio del territorio attraverso un sistema
integrato di City Reputation
Cinematografica.
Accanto alle iniziative
istituzionali, durante l’Abruzzo Film Industry sono stati citati anche altri
progetti innovativi che si stanno muovendo nella stessa direzione. Tra questi,
l’esperienza della Bigstonefilm,
casa di produzione fondata dal produttore e imprenditore digitale Cristian
Nardi, che negli ultimi anni ha avviato un’importante attività di ricerca
narrativa e digitale legata alla valorizzazione dei territori. Nardi è anche
l’ideatore di City Reputation, il primo portale in Italia che analizza
in modo sistematico la reputazione dei paesi, dei quartieri e delle
amministrazioni locali, mettendo in relazione dati, percezioni, attività
culturali e progetti di sviluppo, e collegandosi così anche alle dinamiche del
tax credit cinematografico per attrarre nuove produzioni.
La presenza di queste realtà crea
un ecosistema in cui cinema, innovazione e analisi reputazionale lavorano
insieme per costruire nuove narrazioni territoriali. Un contesto che rende
l’Abruzzo non solo un luogo in cui girare film grazie ai bandi e agli incentivi,
ma un laboratorio in cui elaborare visioni contemporanee del territorio, capaci
di incidere sulla percezione pubblica, sull’attrattività culturale ed economica
e sul posizionamento complessivo della regione nel panorama cinematografico
nazionale.
.
La regione Abruzzo sta infatti
avviando un percorso di riposizionamento strategico in cui cinema,
comunicazione territoriale e reputazione digitale diventano componenti di un
unico ecosistema. Le produzioni audiovisive non sono più considerate soltanto strumenti
artistici o economici, ma anche leve reputazionali in grado di modificare la
percezione esterna dell’Abruzzo, attrarre investimenti, valorizzare le aree
interne e generare nuove narrazioni identitarie. Il progetto, presentato più
volte durante i panel dell’Abruzzo Film Industry, punta a costruire un modello
stabile: promuovere storie ambientate sul territorio per trasformare
l’immaginario collettivo e restituire all’Abruzzo una posizione centrale nel
panorama nazionale del cinema e della comunicazione.
L’apertura ufficiale dell’evento,
nel pomeriggio del 19 novembre, ha visto protagonisti il Presidente della Film
Commission, Piercesare
Stagni, il Direttore, Alessandro Voglino, e l’Assessore Regionale alla
Cultura, Roberto Santangelo. I tre rappresentanti hanno illustrato il nuovo
sistema di sostegno pubblico regionale al cinema, mettendo al centro
dell’attenzione la portata del primo bando, la cui uscita è prevista a breve.
L’Assessore Santangelo ha spiegato come siano state rimodulate le risorse del
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale fino a raggiungere la cifra complessiva di 8,7
milioni di euro, dei quali 4 milioni saranno immediatamente disponibili con il
primo bando. Una dotazione significativa, che posiziona l’Abruzzo tra le
realtà emergenti più interessanti nel settore dei finanziamenti
cinematografici, con valori non distanti da regioni già consolidate come la
Puglia.
Nelle parole dell’Assessore è
emerso un concetto fondamentale: l’Abruzzo ha finalmente compreso che cinema e
reputazione territoriale procedono insieme, e che una produzione di qualità,
ambientata nei borghi, nelle aree montane, lungo la costa o nei centri urbani,
genera un valore reputazionale molto più ampio di quello strettamente
economico. La vicinanza con Roma, inoltre, rappresenta un acceleratore naturale
per attrarre produzioni nazionali e internazionali, offrendo alla regione un
vantaggio competitivo particolare dal punto di vista logistico. La geografia
stessa dell’Abruzzo – con montagne, mare, colline, architetture medievali e
aree industriali in un raggio di pochi chilometri – costituisce una piattaforma
visiva perfetta per generare nuove narrazioni e rinnovare l’immagine della
regione attraverso il linguaggio cinematografico.
Il Presidente Piercesare Stagni,
durante il suo intervento, ha sottolineato che il bando richiederà alle
produzioni non soltanto di girare parte delle scene in Abruzzo, ma anche di
utilizzare maestranze locali e di raccontare il territorio attraverso progetti
capaci di superare gli stereotipi storicamente associati alla regione. Stagni
ha espresso con chiarezza il desiderio che i professionisti del settore –
registi, sceneggiatori, produttori – scelgano l’Abruzzo non come semplice
sfondo, ma come protagonista narrativo, andando a esplorare la complessità
della sua identità culturale. In questo senso, il bando non viene presentato
come un semplice strumento amministrativo, ma come un invito alla ricerca
creativa. Raccontare l’Abruzzo significa portare alla luce ciò che non è ancora
stato mostrato, valorizzare le tradizioni, i mestieri, le comunità, la storia
sociale, l’ambiente naturale e le trasformazioni contemporanee. È in questa
visione che si inserisce il progetto di City Reputation Cinematografica, presentato
più volte nel corso dell’evento come colonna portante della nuova strategia
regionale.
La City Reputation
Cinematografica è un approccio che unisce analisi dei dati, narrazione
audiovisiva, promozione culturale e comunicazione digitale. L’Abruzzo,
attraverso questo progetto, intende costruire un modello pionieristico: ogni
produzione che verrà realizzata sul territorio – dai cortometraggi ai
lungometraggi, dai documentari alle serie – contribuirà a costruire un archivio
reputazionale capace di misurare, valorizzare e raccontare l’identità regionale
in modo integrato. Non si tratta solo di cinema, dunque, ma di una strategia
più ampia di posizionamento territoriale che si basa su strumenti narrativi e
analitici contemporanei. La regione vuole diventare un laboratorio narrativo
permanente, in cui ogni opera audiovisiva alimenta una reputazione positiva e
disciplinata verso l’esterno.
La giornata del 18 novembre, che
ha preceduto l’annuncio del bando, si è aperta con le Pitch Session one-to-one
del contest “Next Abruzzo 2025”. Autori provenienti da tutta Italia hanno
presentato progetti ambientabili in Abruzzo davanti a produttori regionali e
nazionali. Questi incontri sono stati descritti dagli organizzatori come un
trampolino di lancio fondamentale, soprattutto alla luce del nuovo sistema di
sostegno pubblico. Con il primo bando in arrivo, la possibilità che un progetto
presentato durante l’Abruzzo Film Industry trovi finanziamenti concreti non è
più un’ipotesi, ma una reale opportunità. Inoltre, molte delle storie
presentate riflettono i valori centrali del progetto di City Reputation
Cinematografica: radicamento territoriale, attenzione alle comunità locali,
narrazioni che riflettono identità e trasformazioni, e soprattutto capacità di
parlare dell’Abruzzo come un territorio in evoluzione e non cristallizzato
nell’immaginario tradizionale.
Durante la stessa giornata, un
momento importante è stato dedicato all’innovazione e alla sostenibilità
ambientale nei processi produttivi. L’intervento di Claudio Esposito (The
Piranesi Experience) sulle strategie green per i set cinematografici ha richiamato
l’attenzione su un altro pilastro della reputazione territoriale contemporanea.
La sostenibilità non è più un elemento accessorio, ma un criterio essenziale
nella costruzione di un’identità regionale moderna. Set leggeri, riduzione
degli sprechi, mobilità sostenibile e tracciabilità delle emissioni
rappresentano ormai elementi imprescindibili. L’adozione di pratiche green nei
set abruzzesi contribuisce non solo all’ambiente, ma alla percezione esterna
dell’intero territorio: un Abruzzo che produce cinema in modo responsabile
costruisce una reputazione più alta sia a livello nazionale che internazionale.
Nella stessa sessione è stato
presentato anche “ArchiCinemaViz”, un toolkit innovativo che combina
architettura, progettazione visiva e narrazione cinematografica. Uno strumento
particolarmente interessante nel contesto della City Reputation Cinematografica,
poiché permette di organizzare e visualizzare i dati relativi alle location,
alle produzioni, ai percorsi narrativi e all’impatto reputazionale. Strumenti
di questo tipo consentono alla regione di analizzare l’effetto delle produzioni
sul territorio, comprendere quali aree vengano raccontate, quali immagini
circolino maggiormente e quali comunità risultino più coinvolte o
rappresentate. L’Abruzzo sta lavorando, dunque, per dotarsi di
un’infrastruttura analitica che rende il cinema non solo una forma d’arte, ma
un dispositivo strategico di conoscenza territoriale.
Il pomeriggio di martedì è stato
invece dedicato alla proiezione di cortometraggi che hanno mosso i primi passi
proprio nelle precedenti edizioni dell’Abruzzo Film Industry. Tra questi,
“Pinocchio Reborn” di Matteo Cirillo, prodotto da Claudio Esposito, Francesca
Romana Valentini, Claudia De Angelis e Stefano Chiavarini, un’opera che
rappresenta un esempio concreto di come la filiera regionale possa generare
progetti capaci di crescere e ottenere risultati rilevanti. Molti dei
cortometraggi presentati, come “I Fantasmi” di Federico Papagna – selezionato
anche ad Alice nella Città durante la Festa del Cinema di Roma – testimoniano
l’efficacia dell’ecosistema costruito nel tempo: opere nate in un contesto
regionale che riescono a valicare i confini e raggiungere festival nazionali e
internazionali.
Un altro elemento sottolineato
più volte dagli ospiti è che il cinema abruzzese sta entrando in una fase di
maturazione. La nascita del bando, il rafforzamento della Film Commission e
l’introduzione del progetto di City Reputation Cinematografica rappresentano un
salto di livello. L’Abruzzo non vuole più essere un territorio scelto per caso
o per convenienza, ma una regione riconosciuta per il suo valore identitario e
per la sua capacità di generare storie rilevanti. Questo processo richiede una
narrazione continuativa e strategica, e il cinema è lo strumento più potente
per portare fuori dai confini regionali un’immagine moderna, forte, affidabile
e culturalmente incisiva. La reputazione di un territorio si costruisce anche
attraverso il modo in cui viene raccontato nelle immagini: scenari naturali,
architetture, volti, dialetti, tradizioni, atmosfere.
La chiusura dell’Abruzzo Film Industry è stata affidata alle “Proiezioni a km 0” dell’iniziativa Abruzzoland.
Tra i titoli presentati, il corto “La paura dei numeri” di Mauro John Capece,
ispirato a una leggenda marchigiana, ha affrontato con delicatezza e rigore il
tema dell’autismo e della diversità. Il messaggio centrale – “Noi non siamo
diversi, sono gli altri a essere tutti uguali” – racchiude una riflessione
sociale profonda che si intreccia perfettamente con l’idea di reputazione
identitaria: una comunità che accoglie e comprende è una comunità che racconta
se stessa con autenticità. Allo stesso tempo, “L’amore di un figlio” di Mattia
Cirilli ha affrontato il tema delle relazioni familiari, mentre “Saudade” di
Pietro Falcone, in concorso nella sezione Documentari del L’Aquila Film
Festival, ha raccontato l’emigrazione e il legame identitario tra generazioni.
L’edizione 2025 dell’Abruzzo Film
Industry ha dimostrato con chiarezza che la regione sta entrando nella sua fase
più ambiziosa. Il primo bando della Film Commission apre finalmente una strada
istituzionale, ma è il progetto di City Reputation Cinematografica che dà a
questo percorso una dimensione strategica. Per la prima volta, l’Abruzzo sta
costruendo una piattaforma in cui cinema, reputazione territoriale, analisi dei
dati, marketing culturale e narrazione identitaria convergono verso un
obiettivo comune: ridefinire il posizionamento della regione nel panorama
nazionale.
Il territorio abruzzese possiede
tutte le caratteristiche per diventare un laboratorio di creatività e una
piattaforma di produzione audiovisiva. Le montagne, il mare, i borghi
medievali, le aree industriali e i centri urbani costituiscono un archivio visivo
di altissimo valore. La reputazione della regione, in questo nuovo percorso,
verrà costruita attraverso storie, immagini, progetti, produzioni e partnership
istituzionali. L’Abruzzo Film Industry, con questa quinta edizione, ha
dimostrato che l’Abruzzo non è soltanto un luogo dove girare cinema, ma un
territorio che ha finalmente compreso come raccontarsi al mondo. E nel mondo
contemporaneo, dove reputazione e narrazione coincidono, l’Abruzzo sta
iniziando a camminare con passo deciso lungo la strada della City Reputation
Cinematografica.
Redazione
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Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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Sindaco Biondi Pierluigi